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giovedì 31 agosto 2017

Formazione, le scuole e le accademie per le carriere nella moda

Il modellare l’offerta formativa in linea con le trasformazioni che sono avvenute nell’industria della moda e del lusso. E nel mondo del lavoro. Facendo squadra con le aziende, a caccia di personale qualificato. È questo il compito delle scuole di moda italiane, il cui staff è in questi giorni impegnato a ultimare il piano di offerta formativa dei corsi in partenza tra settembre e novembre 2017 e a selezionare i candidati. Attirano, infatti, studenti da tutto il mondo: aspiranti designer, comunicatori o manager che amano l’artigianalità e la creatività italiana e vogliono farne diretta esperienza, formandosi nel Bel Paese. In un contesto altamente competitivo, le scuole italiane fanno leva proprio sulla peculiarità del Paese. Affiancando quell’educazione alla bellezza che passa per l’osservazione delle opere d’arte italiane alle competenze tecniche che fanno delle piccole imprese del made in Italy un’eccellenza a livello mondiale. A puntare su questo connubio, per esempio, è l’Accademia di Costume e di Moda, storica realtà formativa di Roma che ha “sfornato” talenti del calibro di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci. «Il nostro approccio formativo include la cultura della bellezza – dice Lupo Lanzara, direttore dell’Accademia romana – ma anche la conoscenza approfondita della filiera produttiva che rappresenta uno dei fattori distintivi della moda italiana». In quest’ottica, in autunno partirà la seconda edizione del master in Creative Knitwear Design, in collaborazione con la Modateca Deanna di San Martino in Rio (Reggio Emilia) e con 40 aziende del territorio: «L’idea è quella di fornire competenze specifiche e di permettere agli studenti di tessere relazioni con le imprese. Questo master è molto apprezzato dagli studenti stranieri: il 70% contro una media dell’Accademia pari al 45%». La sinergia con le aziende (la scuola romana ha un master in Design dell’accessorio in partnership con Fendi) rappresenta un fiore all’occhiello dell’offerta formativa italiana. Ne è una prova anche la nuovissima collaborazione tra il Polimoda di Firenze e l’Institut des Métiers d’Excellence di Lvmh, il colosso del lusso francese (che controlla molti brand italiani e produce in Italia). Il primo progetto a partire è quello del master in pelletteria, rivolto a 12 candidati residenti o domiciliati in Toscana: «Una buona scuola deve spendersi concretamente per ridurre il gap tra scuola e industria – spiega Danilo Venturi, direttore di Polimoda – rispondendo alle esigenze del settore, che da una parte è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e menti visionarie, dall’altra richiede competenze tecniche avanzate e un ritorno al “saper fare”. Le aziende vogliono recuperare, preservare e tramandare quel know-how che determina la qualità e l’unicità di un brand, e la formazione è lo strumento per farlo». Polimoda, 2mila studenti di cui il 70% stranieri, coltiva collaborazioni con aziende come Hugo Boss, Céline e Woolmark ed è sempre alla ricerca di partner d’eccezione. Per formare una generazione di professionisti concretamente preparati: «Siamo concentrati sui contenuti, diamo importanza all’essenza delle cose: accompagniamo i nostri studenti attraverso una crescita personale e professionale, fino all’inserimento lavorativo», chiosa Venturi. Il legame con le aziende è parte integrante della formula formativa di Raffles che apre ufficialmente il 7 settembre la propria scuola milanese, la prima in Europa. «Partiamo con un corso triennale in fashion design e due master di primo livello, in womenswear e menswear. Vogliamo formare professionisti in grado di lavorare in tutto il mondo, competenti e flessibili», dice Pasquale Volpe, head of School. La scuola – che offre percorsi di studio in design e architettura - continuerà il proprio percorso di espansione in Europa con l’apertura di un istituto a Barcellona, nel 2020.

sabato 24 giugno 2017

Moda uomo: i rapper sono le nuove icone di stile



Nel 1996 fu Tupac a sfilare per Versace. Con la primavera-estate 2018 la moda torna a innamorarsi dei rapper e del loro stile personalissimo, fuori da ogni schema. Tutti i brand più noti puntano su un’immagine maschile contemporanea in cui si possano rispecchiare i giovanissimi. Bando a calciatori e grandi attori del cinema, oggi i nuovi divi hanno tatuaggi e dreadlocks. Guarda la gallery e scopri le star del panorama musicale che hanno sfilato in passerella e occupato le prime file alle sfilate. La scena internazionale I nomi più gettonati? Uno su tutti, A$AP Rocky. Noto anche per essere il fidanzato di Kendall Jenner è corteggiato da brand come Gucci e Balenciaga. É anche il volto delle campagne pubblicitarie di Calvin Klein e Dior Homme. E poi Tyga (ex della sorella minore di Kendall, Kylie) in prima fila da Louis Vuitton la cui colonna sonora è firmata da un altro protagonista del mondo del rap, Drake. Italiani alla ribalta La settimana della moda maschile che si è appena conclusa a Milano ha puntato i riflettori sugli artisti emergenti italiani più interessanti. Ghali, milanese di origini tunisine in vetta alle classifiche con il singolo Happy Days, ha calcato la passerella dello stilista Damir Doma. Tedua è uno dei nuovi Millenials di Dolce&Gabbana, mentre Sfera Ebbasta ha sfilato per l’amico Marcelo Burlon. Giovanissimi e dal look decisamente poco convenzionale sono il segnale che anche in Italia il rapporto tra moda e musica è sempre garanzia di successo.

lunedì 27 febbraio 2017

Nasce a Modena la prima rivista sulla moda islamica

"La moda islamica applicata all'Occidente è oggi un fenomeno globale in forte crescita". Per questo nasce la Fashion Gallery Modest, l'ultima iniziativa editoriale della Publish For, una casa editrice modenese con sede a Bologna che si occupa di moda a livello mondiale.




Un progetto che ha l'obiettivo di conquistare i mercati internazionali della moda. Si tratta di una rivista semestrale che "rappresenta oggi l'unica pubblicazione cartacea attualmente esistente in tutta Europa dedicata alla Modest Fashion", dice la direttrice di testata Lidia Casari alla Gazzetta di Modena. La Modest Fashion è il nome con il quale viene definito l'abbigliamento islamicamente corretto che guarda alle tendenze occidentali. Non è un caso che la rivista sia nata proprio a Modena: nella provincia vivono circa 30mila musulmani e sono migliaia le ragazze di seconda generazione che, pur portando il velo, sperimentano un abbigliamento occidentale fatto di accessori, scarpe sportive, abiti con maniche lunghe, non trasparenti e non aderenti. L'intenzione, sottolinea Casari, è quella di "veicolare un modello di moda musulmana non omologata né luttuosa ma vivace e colorata, pur nel rispetto delle regole dell'Islam". La redazione del semestrale, che sarà ordinabile tramite internet all'indirizzo www.fashionfocusmag.com e si rivolge agli addetti ai lavori della moda più che ai clienti finali, è popolata da professionisti del modenese e si avvale della preziosa collaborazione con l’"Islamic Fashion Council" di Dubai, con "l'obiettivo di dare visibilità alle tendenze che arrivano dal Medio Oriente e dall'Asia dove le settimane della moda e le sfilate della Modest Fashion sono una realtà consolidata. Proprio secondo uno studio recente condotto dall'associazione degli industriali di Dubai, la moda islamica risulta essere uno dei settori commerciali in maggiore espansione nel mondo con un giro d'affari che arriverà a toccare i 330 miliardi di dollari entro il 2018 rappresentando così il secondo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti. In Europa, dove il 6% della popolazione è di religione islamica, questa moda sincretica è nata con l'immigrazione in prevalenza araba e magrebina ma è grazie al fenomeno delle fashion bloggers musulmane, le hijabistas, le islamiche smart e casual-chic che ha acquisito visibilità: «Il nostro è un progetto lungimirante che guarda a un mercato dalle enormi potenzialità" conclude Lidia Casari. Un'inziativa che rappresenta un'opportunità per i produttori del tessile della zona colpiti dalla crisi: "È una straordinaria occasione di reinventarsi per le piccole e medie realtà del territorio".

lunedì 30 gennaio 2017

Moda primavera estate 2017: scarpe alte


                                                  GALLERIA        
La moda primavera estate 2017 si prospetta davvero scoppiettante per la amanti delle scarpe alte, che potranno scegliere tra modelli e colori diversi a seconda di esigenze e gusti personali. Le tendenze più in voga saranno adatte ad abbinamenti anche audaci, sposando stili e nuance anche contrastanti. Le stacanoviste dei tacchi alti avranno a disposizione stiletti, zeppe e plateau per décolleté o sandali rigorosamente sopra i dieci centimetri, così da allungare la figura e ingentilire la camminata. “I tacchi alti fanno diventare una donna il 25% più dominante, il 50% più sicura di se stessa e il 100% più sexy”, diceva Marilyn Monroe. Perché faranno anche male, come continuano a ripetere i medici di mezzo mondo, ma continuano a essere i più amati dagli uomini e i più desiderati dalle donne. Fendi: il sandalo modello cross-over in pelle grigio azzurro con bordi neri ha una fascia decorata con fiori Flowerland multicolor, realizzati in pelle e borchie metalliche. Il tacco alto chunky è fasciato in pelle nera. Dior: la décolleté a punta si ispira alla stella portafortuna di Christian Dior. L’accessorio in metallo sottolinea la finezza del tacco emblematico della Maison. Il taglio delicato, unito al colore rosa cipria, rivela una dolce femminilità. Santoni: la maxi zeppa è ricoperta da un intreccio mignon nei toni del verde oliva, orchidea, bianco, nero e giallo ambra, una creazione davvero pregiata frutto dell’alta artigianalità di cui Santoni è uno dei portabandiere. Max Mara: i sandali lace up sono in pelle stampa pitone con dettagli in capretto lissato e lacci cross-over a contrasto. Il tacco sottile è alto 10 centimetri Valentino: sono in vitello nappato bianco le pump open-toe Valentino Garavani con plateau in vimini intrecciato. Il tacco largo è alto 12 centimetri. Il cinturino è regolabile alla caviglia. Sergio Rossi: camoscio rosa elettrico per il sandalo open toe con tacco alto e cinturino alla caviglia molto femminile, impreziosito da un sensuale dettaglio in metallo dorato sul tacco. René Caovilla: un sogno la décolleté in satin beige ricoperta da piccoli cristalli e motivo intrecciato sul collo del piede chiuso con fibbia laterale. Il tacco è a stiletto e la suola glitter. Marni: zeppa in vitello e in corda, con motivo tribale decorato in vernice. Il modello a incrocio ha cinturino alla caviglia e soletta interna imbottita e cucita. L’Autre Chose: il sandalo incrociato in canvas crome è color piombo, decorato con animazione flower paillettes. Il tacco largo, di 11 centimetri, è rivestito come la tomaia. Casadei: combinazione di colori forti incorniciano il piede in un elegante sandalo con cinturino alla caviglia, esaltati dal contrasto del tacco Tecno Blade oro, nuovo trend della stagione.