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lunedì 27 febbraio 2017

Nasce a Modena la prima rivista sulla moda islamica

"La moda islamica applicata all'Occidente è oggi un fenomeno globale in forte crescita". Per questo nasce la Fashion Gallery Modest, l'ultima iniziativa editoriale della Publish For, una casa editrice modenese con sede a Bologna che si occupa di moda a livello mondiale.




Un progetto che ha l'obiettivo di conquistare i mercati internazionali della moda. Si tratta di una rivista semestrale che "rappresenta oggi l'unica pubblicazione cartacea attualmente esistente in tutta Europa dedicata alla Modest Fashion", dice la direttrice di testata Lidia Casari alla Gazzetta di Modena. La Modest Fashion è il nome con il quale viene definito l'abbigliamento islamicamente corretto che guarda alle tendenze occidentali. Non è un caso che la rivista sia nata proprio a Modena: nella provincia vivono circa 30mila musulmani e sono migliaia le ragazze di seconda generazione che, pur portando il velo, sperimentano un abbigliamento occidentale fatto di accessori, scarpe sportive, abiti con maniche lunghe, non trasparenti e non aderenti. L'intenzione, sottolinea Casari, è quella di "veicolare un modello di moda musulmana non omologata né luttuosa ma vivace e colorata, pur nel rispetto delle regole dell'Islam". La redazione del semestrale, che sarà ordinabile tramite internet all'indirizzo www.fashionfocusmag.com e si rivolge agli addetti ai lavori della moda più che ai clienti finali, è popolata da professionisti del modenese e si avvale della preziosa collaborazione con l’"Islamic Fashion Council" di Dubai, con "l'obiettivo di dare visibilità alle tendenze che arrivano dal Medio Oriente e dall'Asia dove le settimane della moda e le sfilate della Modest Fashion sono una realtà consolidata. Proprio secondo uno studio recente condotto dall'associazione degli industriali di Dubai, la moda islamica risulta essere uno dei settori commerciali in maggiore espansione nel mondo con un giro d'affari che arriverà a toccare i 330 miliardi di dollari entro il 2018 rappresentando così il secondo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti. In Europa, dove il 6% della popolazione è di religione islamica, questa moda sincretica è nata con l'immigrazione in prevalenza araba e magrebina ma è grazie al fenomeno delle fashion bloggers musulmane, le hijabistas, le islamiche smart e casual-chic che ha acquisito visibilità: «Il nostro è un progetto lungimirante che guarda a un mercato dalle enormi potenzialità" conclude Lidia Casari. Un'inziativa che rappresenta un'opportunità per i produttori del tessile della zona colpiti dalla crisi: "È una straordinaria occasione di reinventarsi per le piccole e medie realtà del territorio".