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sabato 28 febbraio 2015

Versace: basta nostalgia, la moda oggi è tecnologia e futuro

Sotto le luci rosso fuoco, a pochi minuti dalla sfilata, Donatella Versace è di un biondo che definire platino sarebbe riduttivo. Ha gli occhi incandescenti come quelli di una bambina che smania di correre a giocare. Parla per frasi brevi, mescola inglese e italiano, ha fretta di finire, come se dovesse scappare via da un momento all'altro. Dice "sono stufa di passato, di tradizione, di sentir parlare di ieri. Oggi mi interessa la tecnologia, mi emoziona il domani, il futuro. Con la mia nuova collezione voglio fare punto e a capo. E voglio vestire le donne di oggi, voglio proporre uno stile che abbia senso per quello che accadrà, non per quello che è accaduto". Le sue parole colgono nel segno di un momento preciso che sta attraversando la moda: la fine della nostalgia. Da Gucci è stato evidente, un terremoto che ha cambiato equilibri e direzione. Da Versace è un preludio, un esperimento che vorrebbe diventare pratica. Si parte dalla greca di ieri, il motivo caro a Gianni, oggi stravolto completamente: come già successo nella couture, Donatella ci inserisce gli emoticons, le faccine che tutti usano come un linguaggio al pari delle parole. Questa fantasia diventa disegno, ricamo, tacchi e borse. Allo stesso modo si procede coi colori forti e primari, lampi di luce che reinventano gli abiti squarciati e asimmetrici cari alla maison. "Mi appassionano i pezzi speciali, le cose che ti caratterizzano a prima vista, senza troppi pensieri. Voglio dare alle donne degli strumenti di auto-definizione di sé, qualcosa che le renda riconoscibili ed eclatanti in ogni situazione". Donatella ha le idee chiarissime e il suo pensiero non è solo dirompente, è perfetto per i tempi che corrono. Il suo limite, forse, è scontrarsi ancora con un immaginario potente, difficile da accantonare. Così, tanti abiti visti in passerella, come quelli tempestati di scritte colorate mischiate alla rinfusa, più che rimandare ai banner di internet, riportano invece all'estetica di ieri della maison. Ma non è questo il punto: le collezioni e i marchi vanno valutati anche dalle intenzioni. E le intenzioni di Versace pongono questa maison dal passato immenso su una strada di cambiamento. Ora bisogna solo spingere l'acceleratore e chiudere gli occhi. Il mercato e i consumatori sono più pronti che mai. Ci vuole solo il coraggio di dire punto e a capo. Come vuole fare Donatella.

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